Coloro che soffrono di livelli di calcio anormalmente bassi possono avvertire crampi muscolari, spasmi e formicolio intorno alla bocca. Il calcio è lo sport più popolare al mondo, con un’enorme base di fan e un numero crescente di giocatori a tutti i livelli. L’era Cirielli è ricordata come un’epoca felice, contraddistinta non tanto da successi in campionato, quanto dal fatto che il Pordenone divenne in quegli anni società satellite della Juventus, grazie a una scuola calcio riconosciuta a livello nazionale: diversi giocatori del vivaio neroverde approdarono al calcio professionistico, sia con i bianconeri piemontesi (un nome per tutti: il fantasista Gianfranco Zigoni), sia con altri club di prestigio. Ciononostante, seguirono anni tutt’altro che esaltanti per i neroverdi: sesto posto nel 1954-1955, decimo nel 1955-1956, quinto nel 1956-1957. Al termine di quest’ultima stagione, grazie all’intervento dell’allora sindaco Gustavo Montini, la società venne acquistata da Silvio Cirielli, professore di medicina, direttore del laboratorio ricerche cliniche dell’ospedale cittadino, coadiuvato da Guido Zanussi (fratello di Lino).
La disdetta da parte dell’amministrazione ospedaliera comportò il provvisorio trasferimento dell’attività agonistica nel cortile interno di un’ex caserma di artiglieria, su autorizzazione del comandante del presidio militare cittadino dopo intercessione dell’allora sindaco Arturo Cattaneo (non sarà l’ultima situazione di questo tipo per il sodalizio neroverde); il tutto in attesa della realizzazione di un nuovo campo sportivo. In breve, la vita cittadina dei primi quattordici anni del XX secolo risentiva ancora di quella belle époque che sarà poi spazzata via dalla guerra. Nei due anni successivi, con Giuseppe D’Antuono alla presidenza e nonostante la presenza in organico nella stagione 1989-1990 del fantasista ex-Inter Evaristo Beccalossi (fu contattato anche il fuoriclasse brasiliano Dirceu che però passò all’Ebolitana) retrocesse dall’Interregionale al campionato di Promozione (l’Eccellenza regionale fu introdotta a partire dalla stagione 1991/92) nel quale finì all’ultimo posto con una sola vittoria stagionale (in trasferta contro il San Sergio). Solo dalla Prima Categoria 1992-1993, grazie al secondo posto dietro alla compagine udinese del 7 Spighe di Basiliano, il Pordenone cominciò la sua lenta risalita in concomitanza con l’arrivo del presidente Ettore Setten nell’estate del 1994. Nella stagione 1994-95 infatti i neroverdi conquistarono l’Eccellenza (1ºnel girone A di Promozione davanti al Pozzuolo), raggiunta il 2 aprile 1995 con quattro giornate di anticipo e 50 punti incamerati su 60 disponibili.
A vederla così, sembra una maglia del Napoli del futuro, dove l’identità tradizionale è trasformata alla luce di un lavoro grafico composito: laddove la maglia Home premia la pulizia, quella pre-match esalta l’immaginazione, rendendo evidenti le possibilità creative che si celano dietro il design di una divisa calcistica. Come era lecito attendersi, la nazionale croata non abbandona la classica impostazione a scacchiera, elemento di design riproposto sia per la divisa casalinga che per quella da trasferta. Alle ore 18 del 30 aprile 1945 in piazza XX Settembre fece la sua comparsa un reparto di autoblindo dell’8ª Armata inglese: la città era stata liberata. Il Pordenone era stato ammesso alla categoria superiore per ragioni di completamento organici, dopo aver vinto il girone C del Comitato Regionale Veneto-Trentino e giungendo terzo nel proprio girone di finale dei Comitati Lega Nord; subì esso stesso l’influsso del regime, che impose una denominazione sociale decisamente più «italiana»: Terza Coorte A. Salvato, 63ª Legione Tagliamento. Ma questo terzo fatto non riuscivo a raccappezzarlo. L’anno successivo (1951-1952), con una formazione notevolmente ringiovanita affidata al friulano Luigi Comuzzi coadiuvato per il settore giovanile da «Toni» Bertoli, il Pordenone si fece valere chiudendo al terzo posto, risultato che valse l’accesso alla neocostituita IV Serie.
Nella stagione 2006-2007 il Mantova conclude il campionato all’ottavo posto e ottiene una prestigiosa vittoria infliggendo alla Juventus la prima sconfitta nel campionato di Serie B (1-0), grazie a un autogol di Robert Kovač. La Cormonese vinse il campionato e i neroverdi, secondi classificati, giocarono gli spareggi per il salto di categoria. Tra queste spiccano le campagne sui social media che incoraggiano gli spettatori a interagire in tempo reale, magliette barcellona l’inserimento di contenuti sponsorizzati durante le trasmissioni e l’utilizzo di influencer per amplificare il messaggio delle marche coinvolte. C’è qualcosa che non va prima, durante o dopo l’ordine? La prima, quella casalinga, è essenzialmente gialla con una scollatura a V dal bordo spesso, ripreso anche sulle maniche. La bandiera russa torna, prepotente, sulla maglia away presentata a marzo 2021, bianca con collo a V rosso e una banda blu e rossa sul petto, che prosegue idealmente proprio sulle rifiniture delle maniche. La maglia è principalmente bianca con un motivo a tutto campo in blu e azzurro, che potrebbe rappresentare in modo astratto i fiocchi di neve. Nel 1937-1938, per protesta contro gli organi federali dopo la punizione per invasione di campo da parte del pubblico nella gara interna contro lo Spilimbergo (7 novembre 1937), il Pordenone si ritirò a campionato in corso e la società venne sciolta.
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