Maglia kappa calcio bianca

Saranno il calcio dei prossimi anni, e ce n’è per tutti i gusti. Siamo qui per aiutarti a creare la tua maglia da sogni, una maglia che rappresenta la tua passione, il tuo spirito di appartenenza, e la tua individualità. In Nazionale ha scelto la maglia della Turchia fin da giovanissimo: nel 2015 ha giocato con la selezione maggiore 7 partite, segnando 4 reti. Nell’Inghilterra Under 21 ha finora giocato 11 partite segnando 10 reti. Ha un’ottima capacità di inserimento, e per questo è stato paragonato a Mario Götze: nelle ultime due stagioni ha segnato 11 reti in Bundesliga. La piacevole consuetudine di frequentare gli stadi Pasolini la condivide con Giorgio Bassani, ferrarese – seppur non di nascita – e tifoso della Spal, e con Mario Soldati, juventino. Uomo chiave, insieme a Crisetig, del centrocampo che è stato scuola di vita per un altro romano con la vocazione a simbolo come Florenzi, Cataldi è sempre al centro della manovra, sempre coinvolto: la quantità di third-passes, di passaggi precedenti un assist, ne fa il centro cerebrale – seppur poco esuberante – del gioco. Per capire come sia diventato il potenziale simbolo della nuova Lazio, il ragazzo bello e maledetto con lo sguardo ragazzino e i tatuaggi che compare nella foto-da-boy-band con la quale la Lazio ha lanciato l’anno scorso la sua nuova-vecchia maglia, il capitano più giovane nella storia dei biancocelesti (che ha dovuto accettare la fascia da Mauri perché altrimenti Radu «me menava»), per cercare di immaginare come potrà edificare il proprio futuro, bisognerebbe guardarlo in azione con la maglia del Crotone, nella stagione 2013-14, quella della consacrazione: i germogli della prossima fioritura sono tutti là.

Per “specificità” intendeva la qualità con i piedi, e non la capacità di tuffarsi a peso morto sopra un pallone vagante anticipando tutta la difesa del Milan, ma grazie alla sua testarda ostinazione, oggi De Zerbi può godersi il primo punto in Serie A della storia del Benevento. La svolta avviene nell’immediato dopoguerra, quando, per meriti sportivi, la compagine reggina viene ammessa a partecipare al campionato Serie C 1945-1946, categoria in cui milita sino alla stagione 1951-1952, quando viene retrocessa per tentato illecito. Nella stagione 2013/14, in cui l’Athletic è arrivato quarto in Liga, è stato inserito nel top 11 dell’intero campionato. Rientra a febbraio per il Campionato Sudamericano U-20, dove trascina l’Argentina alla vittoria. Abbiamo creato diverse palle gol che non abbiamo concretizzato, ma per ora va bene così». Poi nn mi sembrava che nevione lo vedesse bene 25 anni fa… Poi è arrivata l’esperienza, l’anno scorso l’esordio era già un ricordo lontano e in una stagione da titolare si possono anche mettere a curriculum i rigori parati a Palacio e Higuaín, oltre a tutte le qualità messe in mostra.

Bleacher E poi i prodotti di casa nostra. Non solo Calcio, ma Prodotti e Servizi per tutti gli Sport. Domenico Vocale, che lo ha allenato quando era un ragazzino che frequentava il campetto del San Giorgio Nettuno, ha raccontato di avergli fatto giocare, una volta, una partita particolare: solo contro cinque avversari. Dal fatto che i rossoneri abbiano pagato così tanto per assicurarsi i suoi servigi, a sua volta, muove i passi il secondo livello di atipicità di Romagnoli, vale a dire l’hype – anche volutamente, è il marketing bellezza – creato attorno al suo nome, al numero che ha scelto (il 13 che fu di Nesta), al futuro che gli abbiamo già immaginato srotolarsi sotto i piedi (come Nesta? Meglio di Nesta? Miha ha già detto che è addirittura «più tecnico»). Chi è qui è perchè ha fatto errori, in un certo senso perchè ha perso. Chi conosce la Juventus, sa che dopo che si è vinto, bisogna rivincere. Non per diventare il nuovo Baggio, ma per far vedere chi è Federico Bernardeschi. Bernardeschi ha ventuno anni: è nato nell’anno in cui Baggio mandava alto il rigore nella finale di Pasadena, è un’altra cosa rispetto al “codino”. Al minuto 0.52 c’è una cosa che vi consigliamo di non perdere.

Perché quando alla fine torni a casa, con quella sciarpa ancora intorno al collo, non c’è rabbia o delusione che tenga. Perché nessuno merita di sentirsi sconfitto anzitempo. Siamo tutti calciatori. Perché il calcio non è soltanto una vocazione, ma un istinto primario. Ancora una presenza eccellente, dunque, per il “Città di Cava de’ Tirreni”, già nobilitato in passato dall’intervento di altri campioni e sui cui campi sono “fioriti” nel corso degli anni rinomati protagonisti del calcio nazionale ed internazionale (tra gli altri Bernardeschi, Aquilani, De Rossi, Cassano, Scuffet, Giovinco, Montolivo, Corvia, Palladino ed Insigne). Tanti campioni se ne sono andati e ora capisco perché. Poi, a casa. Dove diventa titolare perché l’Atalanta ha capito che può farlo. Allora, sei pronto per mettere mano al portafogli e portarti a casa la maglietta della tua squadra preferita? È nato nel 1994 in Aquitania, vicino Bordeaux, gioca in Nazionale (U-21, per ora) francese, ma gioca nell’Athetic Bilbao, la squadra più “autarchica” d’Europa. Una prelibatezza per pochi intimi. Anche gli appassionati e gli sportivi del nostro paese possono tifare per una propria rappresentanza. Rieccoci con il nostro appuntamento mensile con la rubrica di 24h, dedicata all’approfondimento di temi e realtà legata al mondo del calcio amatoriale.